Le impressioni del tecnico biancorossoblù sul girone d’andata appena concluso
Il pareggio contro la Superga 48 è stato la conclusione un girone d’andata che ha visto un Atletico Gualdo Fossato nel limbo del girone C di Prima Categoria. Ottavo posto con 20 punti, – 6 dai playoff e +6 dalla salvezza, in una graduatoria che vede davanti il Petrignano con 37 punti, seguito da Arna, Nocera e Athletic Bastia a 27. Subito dopo il Rivo a quota 26, poi Valfabbrica 24, Julia Spello 22 e AGF 20. Nono posto per il Gualdo Casacastalda a 19, poi Costano 18 e La Castellana 16. Viole e San Luca aprono la zona playout con 14 punti, terzultima piazza per la Superga 48 con 11 e a chiudere Virtus Foligno e Palazzo con 10 punti.
Ne abbiamo parlato con il tecnico dell’Atletico Gualdo Fossato, Marco Passeri.
Il primo bilancio della stagione è in positivo o in negativo?
“Purtroppo il lato negativo è la classifica che non sta premiando le prestazioni della squadra, che ci sono quasi sempre state. Questo è il verdetto del campo che, piaccia o no, è l’unica cosa che conta. Io sono sicuro che con il tempo i risultati arriveranno, ci manca qualche punto. Di positivo c’è la forza di volontà e l’applicazione di tutti, società compresa, e la voglia di non mollare un centimetro perché siamo convinti della nostra forza”.
Se andiamo a vedere i dati, l’Atletico Gualdo Fossato ha lo stesso numero di gol fatti e subiti (23), simbolo di una squadra che segna molto ma incassa allo stesso modo.
“Prendiamo troppi gol, spesso per delle distrazioni o per situazioni in cui serve mestiere, specie per una squadra giovane come la nostra. Io mi prendo le responsabilità in quanto tecnico e proverò a curare questi dettagli che nel calcio fanno la differenza. Non siamo nemmeno fortunati perché in quasi tutte le partite abbiamo subito gol al primo tiro in porta o in maniera del tutto casuale”.
Nonostante una classifica deficitaria siete a 6 punti dai playoff.
“Abbiamo perso soltanto tre partite, il gap è causato dai tanti pareggi (8). A questa squadra servono tempo e lavoro, di qualità ce n’è già molta. Bisogna lavorare, lavorare e lavorare, anche i ragazzi lo sanno e mi danno tanta disponibilità. Soltanto con il duro lavoro potremo ambire a una classifica migliore”.